Il 2020, a causa del Coronavirus, sarà ricordato come un anno storico per l’Umanità.
L’intero mondo è stato sconvolto da conseguenze di natura sanitaria ed economica gravissime, di portata eccezionale, mai prima immaginate, tali da determinare trasformazioni profonde nei modi di vita degli stessi popoli.
I primi casi
Dal punto di vista epidemiologico, il morbo, partito da un focolaio della città cinese di Wuhan nel dicembre 2019, è causato da un nuovo virus, identificato con il nome di Covid-19, trasmesso all’uomo dai pipistrelli.
Le più recenti ricerche del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge dimostrano la tesi che che negli ultimi 100 anni l’innalzamento delle temperature globali abbia portato a una esplosione di specie di pipistrelli nella provincia cinese dello Yunnan, a confine con Myanmar e il Laos. Quella stessa area da cui, secondo gli studi genetici, si sarebbe originato il Sars Cov-2, passato probabilmente ai pangolini e poi agli esseri umani.
In Italia il primo caso di contagio si manifesta a Codogno in provincia di Lodi il 14 febbraio, il secondo a Vò nel Veneto il 20 febbraio.
Nei giorni successivi l’infezione si diffonde rapidamente in Lombardia e nel Veneto, provocando un massiccio numero di ricoveri negli ospedali.
Le modalità di ricovero in ospedale e nelle residenze sanitarie assistite si rivelano inadeguate, le cure non sono conosciute, i posti in terapia intensiva sono insufficienti, le misure di prevenzione non sono applicabili per mancanza di mascherine, guanti e gel.
Esplode il numero dei casi positivi e il conseguente numero dei morti, per i quali non si riesce ad assicurare nemmeno una dignitosa sepoltura. L’Italia si colloca ai primi posti tra le nazioni più colpite.
La prima fase
Il 4 marzo il governo italiano dichiara il lockdown, con la chiusura di tutte le attività, ad esclusione di quelle di prima necessità.
A fine aprile la situazione di emergenza conta oltre 2 milioni di contagi nel Mondo, 200.000 in Italia, 4.000 in Puglia.
L’11 giugno, a seguito del rallentamento dell’infezione, il governo italiano stabilisce la fine del lockdown.
Segue un’estate senza rispetto delle misure e dei comportamenti utili a contenere l’infezione da parte dei cittadini e nelle varie attività pubbliche e private.
La seconda fase
Dai primi giorni di settembre l’infezione riprende con una progressione sempre maggiore, che induce il Governo all’adozione di misure obbligatorie quali l’uso di mascherine, distanziamento sociale e igienizzazione delle mani.
Al 6 dicembre, nel mondo, si contano oltre 67 milioni di contagi totali e 1,5 milioni di morti; in Italia 1.7 milioni di casi e oltre 60.000 morti; in Puglia oltre 64.000 casi e 1.700 morti, con una percentuale di positivi giornalieri rispetto ai tamponi che raggiunge il picco del 24 %, di molto superiore alla media italiana pari al 11,5.
La situazione, particolarmente grave, induce il governo italiano a definire per le Regioni misure particolari, secondo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, classificandole in tre zone: rossa, arancione e gialla, in base al livello di pericolosità dell’infezione.
Nei primi di dicembre vengono approvate le linee guida del Piano Strategico delle Vaccinazioni previste per il 2021 e le misure, molto severe, da seguire per le festività di Natale e Capodanno.
Le gravi conseguenze economiche e sociali
Per l’economia mondiale si prevedono forti conseguenze negative.
Per l’Italia, secondo alcuni studi, il 2020 si sono avute la chiusura di circa il 30% delle imprese nei settori influenzati dalle misure, una forte riduzione del PIL pari all’8 %, un aumento del debito pubblico di circa 180 miliardi che porta il rapporto debito/Pil dal 132 al 160 %, una contrazione di oltre il 20% dei redditi medi, un notevole incremento della disoccupazione e del disagio, specie al sud, riguardante maggiormente giovani, donne e lavoratori precari.
Per il 2021, con lo sblocco dei licenziamenti e dei contratti di fitto delle prime case, si dovrà fronteggiare una grave emergenza sociale, che richiede unità tra le forze politiche e governative, per cui è augurabile la costituzione e l’operatività immediata del nuovo governo di Mario Draghi, succeduto a quello di Giuseppe Conte.
L’emergenza mondiale e la speranza nei vaccini
Al 6 febbraio 2021 la situazione di emergenza presenta i seguenti dati: nel Mondo 105 milioni di casi positivi con quasi 3 milioni di morti, in Europa 25 milioni di positivi e oltre 600.000 decessi, in Italia oltre 2,6 milioni di positivi e 90.000 morti, in Puglia quasi 130.000 positivi e oltre 3.300 morti, a Monopoli oltre 400 positivi e 40 morti.
L’arrivo e l’impiego massiccio dei vaccini omologati, i comportamenti virtuosi da parte dei cittadini e il rispetto delle norme sanitarie adottate sono fondamentali per sperare nel ritorno alla normalità.
Più ancora, in generale, sarà necessario ripensare al futuro della nostra Terra, abitata oggi da quasi 8 miliardi di persone, fermando la distruzione delle sue risorse, salvaguardando l’aria, il suolo e il mare dall’inquinamento, puntando al mantenimento di un sostenibile equilibrio tra i suoi viventi, animali, piante e uomini, oggi fortemente compromesso.