L’ORGANO DELLA CATTEDRALE DI MONOPOLI COMPIE CENT’ANNI
di Domenico Morgante
Il 26 marzo 2022 il grande Organo a canne della Basilica Cattedrale di Monopoli compie Cent’anni.
Un pieno secolo di vita per uno Strumento musicale di grande importanza nella storia culturale, artistica e religiosa della comunità monopolitana così come per la mia stessa attività personale ed esperienza umana legata specificamente al campo della Musica.
Ebbi difatti già in età giovanile il privilegio di ricoprire per un intero decennio (dal 1971, in concomitanza con la nomina del nuovo Parroco Don Angelo Benedetti e del suo vicario Don Peppino Cito, fino al 1980) l’ambita carica di Organista titolare di quell’Organo che l’illustre Maestro Organaro Francesco Consoli (1869-1944) di Locorotondo aveva realizzato, nell’immediato primo dopoguerra del Novecento, con la precisione tecnica (è il caso di ricordare che la trasmissione del tipo “pneumatico-tubolare” adottata dal Consoli era ancora particolarmente in auge in quegli anni) e quei materiali di prim’ordine che gli valsero i pieni encomi («[…] al Signor Consoli siamo lieti di esternare le nostre lodi incondizionate […]») che fanno chiaramente spicco nel prezioso e significativo Verbale di Collaudo (datato 27 marzo 1922), da parte di tre autorevolissimi esponenti italiani nel campo della Musica Sacra di quel periodo storico: i Maestri Ulisse Matthey (1876-1947), Organista titolare della Santa Casa di Loreto, definito in un numero della Rivista “Caecilia” del 1957 «il Principe degli Organisti»; Don Pietro Magri (1873-1937), Maestro di Cappella del Santuario Mariano piemontese di Oropa dopo aver ricoperto, già sostituto del Perosi a Venezia, la stessa carica in Puglia, sia a Bari che a Lecce; e infine il pugliese a tutti gli effetti Don Cesare Franco (1885-1944), allievo del Casimiri, nominato Maestro di Cappella della Basilica barese di San Nicola su espressa segnalazione dell’ineffabile Don Lorenzo Perosi.
Di quella importante Inaugurazione rimane traccia indelebile nella Stampa dell’epoca (“Corriere delle Puglie”, domenica 19 marzo 1922, p. 6: «[…] la mattina del 26 sarà collaudato l’organo monumentale installato nella nostra Chiesa Matrice […] dal celebre maestro e organista Mattei [sic], che da Bruxelles verrà a Monopoli […]») come pure negli insostituibili Documenti d’Archivio, che svelano anche una lunga e comprensibilmente travagliata gestazione di siffatto pregevole Strumento, la cui realizzazione fu inevitabilmente rallentata dagli eventi bellici della Grande Guerra: difatti i primi preventivi recano la data del 26 giugno 1912 (cfr. il ricco Carteggio, custodito nel locale Archivio Diocesano, da me scoperto e studiato già sul finire degli anni Settanta del Novecento), mentre dai Diari del Consoli deduciamo che fu iniziato il 31 luglio 1916 per poi essere ripreso il 5 aprile 1921 (cfr. N. Consoli, Francesco Consoli: un profilo, «Locorotondo», III, n. 3, aprile 1988, pp. 137 e sgg.).
L’installazione del nuovo grande Strumento costò complessivamente la piuttosto rilevante cifra di 78.943,55 Lire (circa 77.000 Euro di oggi secondo una tabella comparativa dell’autorevole quotidiano economico “Il Sole 24 ore”), mentre per la sola Inaugurazione ne furono spese altre 3.417,05 (cifra, quest’ultima, che fu tuttavia quasi totalmente coperta dagli Introiti delle donazioni private appositamente erogate per lo speciale ed atteso evento).
Il Consoli aveva studiato Organaria a Torino con il grande Carlo Vegezzi-Bossi, lavorando presso quella rinomata Fabbrica di Organi dal 1885 al 1907, e difatti è alle particolari caratteristiche di quei fantastici Organi piemontesi che fanno pensare le fattezze estetiche e soprattutto le inconfondibili peculiarità foniche dell’Organo del Duomo monopolitano, un’opera tra le più grandi e meglio riuscite del Consoli locorotondese, una sorta di autentico Vegezzi-Bossi nostrano, un Organaro comunque di prim’ordine che merita di essere storicamente ricordato soprattutto per via della qualità e del suono caldo e potente dei suoi Strumenti, insostituibile “tavolozza sonora” per la corretta ricostruzione del linguaggio espressivo e delle atmosfere mistiche del Cecilianesimo europeo con tutta la sua intensa poeticità neoimpressionista a tratti intrisa di reminiscenze di matrice ispirativa “gregoriana”.
Il primo Organista titolare di questo Strumento fu il Sacerdote Don Paolo Masulli (che era stato allievo del Matthey); a lui fece subito seguito il Maestro Michele Corona (1906-1984), il quale, già diplomato in Pianoforte, fu inviato a spese della Curia monopolitana a perfezionarsi nello studio dell’Organo presso il succitato Santuario di Oropa sotto la prestigiosa guida dell’espertissimo Don Pietro Magri.
Le esecuzioni organistiche del Corona rimasero memorabili nel tempo e dunque toccò proprio a me, pur a distanza di molti anni, l’onere e l’onore insieme di doverne rinverdire la qualità del repertorio e i fasti artistici del passato, oltre che con il comunque impegnativo servizio liturgico ordinario, tramite la realizzazione di speciali esecuzioni musicali, al di fuori delle funzioni religiose di norma, tra cui in molti ancora ricordano alcuni memorabili cicli bachiani che lo stesso Maestro Corona, pur nell’estrema riservatezza del suo carattere, dichiarò esplicitamente a mio padre (di cui era amico di vecchia data) di aver seguito con grande interesse e vivo compiacimento. Una vera “medaglia”, questa, guadagnata sul campo e frutto oltretutto dei miei fitti e appassionati anni di formazione artistica.
In quegli anni, davvero fondamentali per la mia formazione artistica e culturale, collaborai altresì alle ricerche sulla storia specificamente musicale della Basilica Cattedrale, pubblicando i primi importanti risultati a partire dall’autorevole Rivista “Monumenta Apuliae ac Japygiae” (1981).
Incaricato del riordino del prezioso Fondo Musicale dell’Archivio Unico Diocesano (AUD) di Monopoli (realizzato nell’ambito del Progetto RISM di Kassel), sempre in quegli anni riportai altresì alla luce numerose e preziose Fonti musicali antiche, tra cui l’Antifonario-Processionale scritto da Giorgio Lapazaya nel 1532 (di cui avrei curato in seguito l’edizione critica e che presentai al mondo accademico europeo nel Congresso Internazionale di Ancona del 1992), l’Ufficium composto nel 1728 per il Culto della Madonna della Madia (presentato, insieme a molti altri documenti inediti, al Convegno della Società Italiana di Musicologia svoltosi a Firenze nel 1995), nonché alcuni esempi di “Cantus Fractus” d’ambito monastico in Terra di Bari (in particolare lo Stabat Mater del Monastero di San Benedetto a Polignano a Mare, pubblicato dal locale Centro Ricerche nel 1985).
In ossequio a una consolidata tradizione plurisecolare, composi anche molta musica sacra specificamente destinata all’uso in ambito liturgico. In particolare alcuni miei Salmi, presto diffusi in tutt’Italia, furono pubblicati nella prima Miscellanea di Musica Sacra di Autori Pugliesi “Esultanti Cantiamo” (Milano, Rugginenti Editore, 1982) voluta dalla Conferenza Episcopale Pugliese. Ma questa mia attività compositiva nell’ambito della Basilica Cattedrale di Monopoli raggiunse in verità il suo apice soltanto molti anni più tardi quando, nel 1993, scrissi la “Fantasia per Soli, Coro a 4 voci miste e Orchestra d’Archi sul tema di O Vergine della Madia”, eseguita con esiti trionfali, davanti ad un foltissimo pubblico, in prima esecuzione assoluta il 15 dicembre 1993 dall’Orchestra Giovanile di Monopoli e dal Coro “Ortus Concentus”. Siffatto brano, videoregistrato e inciso su CD, ricevette tra l’altro uno speciale apprezzamento da parte di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II.
Tra le principali attività musicali da me svolte alla consolle dell’Organo “Consoli” oggi centenario, si segnalarono in particolare, come già accennato, alcune indimenticate esecuzioni di musiche bachiane nell’ambito dell’ “Anno Santo Diocesano 1973-74” e delle varie edizioni della “Settimana della Fede” (segnatamente negli anni 1977 e ‘78); mentre specificamente in veste di autore partecipai alla “Prima Rassegna Regionale di Canto Liturgico Pugliese” (Taranto, 7 giugno 1978), dove fui presente accanto ai più illustri Autori pugliesi di Musica Sacra di quegli anni: da Don Aldo Chiappinelli a Don Luigi Minerva, da Don Salvatore Pappagallo a Padre Igino Ettorre.
Per tutte queste attività e per il rilevante livello artistico da me raggiunto, in quegli anni ricevetti speciali apprezzamenti da autorevoli protagonisti del mondo pubblico italiano, convenuti in Cattedrale a Monopoli per le varie occasioni succitate: ricorderò sempre fra tutti Sua Eminenza il Card. Michele Pellegrino (1903-1986), Arcivescovo di Torino dal 1965 al 1977, il Senatore Prof. Luigi Russo (1904-1992), Sua Ecc. Mons. Antonio D’Erchia (1911-1997), Vescovo della Diocesi di Monopoli e Conversano dal 1969 al 1987, Sua Ecc. Mons. Giuseppe Lanave (1912-1996), Vescovo di Andria dal 1969 al 1989. Un mio personale e fervido estimatore fu altresì l’erudito Canonico del Capitolo Cattedrale Don Giovanni Punzi (1908-2007), che in segno di autentica stima mi fece dono del suo personale “Liber Usualis” (in una preziosa edizione, ormai storica, del 1941) e che in seguito ebbi l’onore di commemorare con un mio Concerto organistico nella Chiesa Matrice della sua nativa Cisternino nella ricorrenza del primo Anniversario della sua morte (2008).
Uno Strumento quindi, come si sarà capito, che rappresenta per me un album palpitante di esperienze artistiche e di ricordi umani esaltanti quanto indelebili.
Il 26 marzo di cent’anni fa il Concerto d’Inaugurazione del più grande Organo a canne cittadino fu un autentico evento, oltre che per l’importanza del nuovo Strumento, anche per via del grande prestigio dell’interprete prescelto, quell’Ulisse Matthey che insieme a Marco Enrico Bossi era considerato, dentro e fuori l’Italia, come il più grande Organista di quel tempo.
Una più che interessante pagina di Storia monopolitana, inevitabilmente costellata di mille ricordi personali, che conferma ulteriormente la ricchezza, peraltro plurisecolare, delle feconde e prestigiose tradizioni musicali cittadine.
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Didascalie per le foto:
- Facciata monumentale dell’Organo “F. Consoli” (1922) della Basilica Cattedrale di Monopoli (Archivio privato D. Morgante).
- Consolle dell’Organo “F. Consoli” (1922) della Basilica Cattedrale di Monopoli (Archivio privato D. Morgante).
- Prima pagina del primo preventivo dell’Organo “F. Consoli”, datato 26 giugno 1912 (Monopoli, Archivio Unico Diocesano).
- Fotoritratto dell’Organaro Francesco Consoli (Archivio privato D. Morgante).
- Prima pagina del Verbale di Collaudo dell’Organo “F. Consoli”, datato 27 marzo 1922 (Monopoli, Archivio Unico Diocesano).
- Ultima pagina del Verbale di Collaudo dell’Organo “F. Consoli” con le firme autografe degli illustri Maestri Ulisse Matthey, Don Pietro Magri e Don Cesare Franco (Monopoli, Archivio Unico Diocesano).
- Certificato di servizio del Maestro Domenico Morgante che ne attesta la titolarità dell’Organo “F. Consoli” firmato dal Vescovo dell’epoca Mons. Antonio D’Erchia (Archivio privato D. Morgante).
- Brochure di uno degli importanti eventi liturgici in cui fu protagonista il Maestro Morgante alla consolle dell’Organo “F. Consoli” della Basilica Cattedrale di Monopoli (Archivio privato D. Morgante).
- Il Maestro Domenico Morgante alla consolle del monumentale Organo “F. Consoli” della Cattedrale di Monopoli nel 1973 (Archivio privato D. Morgante).
Biografia
DOMENICO MORGANTE è nato a Monopoli (BA) il 21 gennaio 1956. Con un curriculum artistico di livello mondiale e ormai cinquantennale è oggi uno dei più importanti organisti e clavicembalisti della sua generazione ed è definito dalla critica musicale internazionale «uno dei massimi esperti di musica rinascimentale e barocca e di tastiere storiche» (Nicola Sbisà, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 2004); «fra i più importanti clavicembalisti e tastieristi del nostro tempo» (“il Diapason”, n. 60, 27 giugno 2017); «uno dei più grandi organisti italiani» (Reggio Emilia, Festival “Soli Deo Gloria”, 2017); «dem Kreis der angesehendsten italienischen Spezialisten für Renaissance- und Barockmusik zugerechnet wird. […] Morgante hat als Organist, Cembalist und Musikwissenschaftler von internationalem Renommee [annoverato tra i più prestigiosi specialisti italiani per la Musica del Rinascimento e del Barocco… Morgante ha una reputazione internazionale come Organista, Clavicembalista e Musicologo]» (Herbert Busch, “Schaumburger Zeitung”, 2018). Diplomato in Organo e in Clavicembalo, laureato in Musicologia, specializzato in Scienze della Formazione, è stato allievo di Luigi Ferdinando Tagliavini, Gustav Leonhardt, Colin Tilney, Marie-Claire Alain, Sergio Vartolo. Ha inoltre studiato Alta Composizione a Pesaro con Giacomo Bellucci e come Compositore è autore di una ricca produzione di musica sinfonica, cameristica e sacro-liturgica, essendosi altresì cimentato nel campo sperimentale della musica elettronica. Come ricercatore e filologo ha lavorato a vari Progetti musicali europei, svolgendo nel contempo attività didattica in Conservatorio (Campobasso, Roma) e nell’Università (Bari, Roma). Come musicologo, di molte composizioni del passato ha eseguito recuperi e restauri critici; ha al suo attivo un centinaio di pubblicazioni diffuse in tutto il mondo e tradotte in varie lingue. Considerato uno dei massimi studiosi e interpreti della musica di Girolamo Frescobaldi, ha scritto alcune tra le pagine più significative della Musicologia degli ultimi decenni: tra le altre cose, si deve a lui la riscoperta storica del madrigalista fiammingo Jachet de Berchem (ca. 1505-1567), il rinvenimento e lo studio critico del “Codice Lapazaya”, la più antica fonte musicale liturgica italo-albanese (1532), il primo studio analitico sull’antica Antifona ceciliana Cantantibus Organis. Il suo più recente lavoro è la prima Antologia che sia mai stata realizzata sulla musica settecentesca per Clavicembalo e Organo di Autori pugliesi, fondata totalmente su Manoscritti finora sconosciuti e mai pubblicati (Musiche Inedite del Settecento Pugliese, Armelin Musica, Padova, 2021). Sul finire degli anni Sessanta, ancorché giovanissimo, è stato tra i primi in Italia ad occuparsi dell’interpretazione filologica della Musica Antica e del concertismo con strumenti storici, conquistando rapidamente un prestigio di rilievo internazionale. Per la sua grande esperienza in campo organologico, ha diretto il restauro di importanti strumenti storici a tastiera, collaborando in varie occasioni anche con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Relatore nei più importanti Congressi musicologici internazionali, dalla fondazione (1985) è Direttore dell’Istituto Mediterraneo di Musicologia. Docente emerito di Organo all’Accademia Organistica “G. Insanguine” di Monopoli, per la rilevanza della sua attività didattica in campo organistico gli è stato conferito il prestigioso PREMIO ABBIATI della Critica Musicale Italiana sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica (Fiesole, 2008). Nel 2013 ha ricevuto altresì importanti onorificenze dal mondo artistico e accademico albanese (Biennale Musica, Durazzo; Ministero della Cultura, Tirana). Attivo anche in campo letterario, nel 2016 ha pubblicato il thriller storico Il segreto di Santa Cecilia, entrato subito nel novero dei bestseller internazionali. Numerose le sue partecipazioni a importanti Festival e Rassegne concertistiche in Italia e all’estero, nella duplice veste di organista e di clavicembalista, dove è inoltre regolarmente invitato a svolgere Masterclass e Corsi di perfezionamento. Si segnalano in particolare le sue recenti tournée in Germania e in Norvegia, dove è stato il primo organista al mondo ad eseguire in Scandinavia un programma interamente dedicato a Girolamo Frescobaldi (Fjære/Grimstad, Frescobaldi-Akademiet, luglio 2018).
Principali Festival e Rassegne
a cui ha partecipato negli ultimi anni:
Festival “Il Suono dell’Organo” – Roma, 2001
Festival “Notti Sacre” – Bari, 2016
Festival “Soli Deo Gloria” – Reggio Emilia, 2017
Festival Organistico del Salento, III Ed., 2017
Grundhofer Dorffest – Grundhof [D], 2017
Flensburger Orgelsommer – Flensburg [D], 2017
Orgelsommar – Grimstad [NO], 2018
Organi Storici in Cadore – XXV Ed., 2018
Kirchen Musik in Hamburg – Amburgo [D], 2018
Festival “Echi d’Organo in Cantoria” – Roma, 2018
Konzertreihe “7×31” – Wedel [D], 2018, 2019
Orgel Matinee – Fulda [D], 2019
Orgelstadt Hamburg – Amburgo [D], 2019