L’ultimo numero di SOVVENIRE, la rivista trimestrale della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, è una fonte di informazioni. Innanzitutto conferma che dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale a favore dei sacerdoti. Il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla generosità dei fedeli.
In Italia esistono circa 34.000 sacerdoti, che donano la propria vita agli altri. Le offerte garantiscono una dignitosa sussistenza e contribuiscono alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti.
Lo slogan è il seguente:
Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Le offerte, che si fanno direttamente in chiesa, aiutano il sacerdote nella sua vita parrocchiale. Le donazioni che pervengono attraverso il sito indicato dalla CEI sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.
Oggi le offerte riescono a coprire soltanto l’1,7% del totale.
Il resto è assicurato da:
Parrocchie ed enti ecclesiastici | 7,5% |
Remunerazioni proprie dei sacerdoti derivanti da prestazioni per l’insegnamento nelle scuole e per il servizio pastorale, che viene svolto, per esempio, presso gli ospedali |
16,7% |
Idsc (Istituti diocesani per il sostentamento del clero) attraverso le rendite dei propri patrimoni immobiliari |
6,5% |
Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’8xmille |
67,6% |
La raccolta centralizzata delle offerte è l’unico sistema che consente all’ICSC, l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, di svolgere un’equa distribuzione delle risorse economiche.
L’ICSC lo fa in maniera proporzionata per tutti i sacerdoti che operano nelle stesse condizioni: un prete appena ordinato ha diritto a un sostentamento mensile di 903,52 euro, mentre quello di un vescovo, ai limiti della pensione, è di 1.404,96 euro mensili.
Ma il valore di un sacerdote è soprattutto nei suoi gesti.
Una scelta personale che diventa un bene di tutti.
I sacerdoti lavorano esclusivamente per migliorare la vita degli altri.
La loro missione è offrire una guida spirituale.
Lo si può vedere nei centri di accoglienza, in quelli di ricovero per i tossicodipendenti, nelle carceri, nelle mense per i poveri, nelle case di chi è anziano. Spesso in prima linea contro la mafia. E nei Paesi in via di sviluppo, dove l’educazione, l’assistenza medica e il cibo sono scarsi.
Ci sono tanti individui sofferenti che sopravvivono grazie alla semplice e preziosa opera quotidiana dei sacerdoti. La donazione non è solo una prova di generosità, ma è il sostegno che permette loro di spendersi per le comunità.
Chiedere alle persone uno sforzo economico è una responsabilità. La CEI non si ferma alle parole.
È facile trovare un sacerdote negli angoli più sperduti, nei quartieri difficili, nei luoghi che molti hanno dimenticato.
La donazione per i sacerdoti, effettuata a favore dell’ICSC, è deducibile dal reddito annuale fino ad un massimo di Euro 1.032,91. Varie sono le modalità di donazione.
La citata rivista SOVVENIRE è piena di storie di sacerdoti. Tutte legate da racconti di dolore, di sopravvivenza, di riscatto, di lotta contro i soprusi. Storie di sacerdoti coraggiosi. Impegnati in tutto il mondo.
Dice Papa Francesco: «Il Signore non si stanca mai di abbracciarci». «Accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita». «Una nuova Pasqua in cui essere vicini agli ultimi». «La seconda Pasqua di isolamento, ma anche di profondo raccoglimento».
«La seconda Pasqua di paura, ma soprattutto di speranza». Francesco, con le sue parole, trasmette la forza della fede per guidare ogni giorno tutti i sacerdoti, che dedicano la loro vita agli altri. Affinché, umili servitori di Dio, in mille modi diversi, con grande creatività possano sempre essere vicino a chi nella società non è privilegiato.